FIRMA LA PETIZIONE contro lo scandalo degli stipendi d'oro e dei salari da fame

Mai come in questi anni si sono ampliate le differenze salariali con la conseguenza che:

In Italia, in base agli ultimi dati ISTAT, ci sono 7.432.000 poveri. (Statisticamente sono considerate povere le famiglie di due persone che non raggiungono un reddito di 1.400.000 mensili.)

La politica economica del Governo D'Alema ignora i bisogni reali del Paese: continuano ad aumentare i profitti e le rendite delle imprese e peggiorano le condizioni di chi è occupato o alla ricerca di un lavoro. E' di questi giorni l'aumento sconsiderato di tutte le tariffe relative ai bisogni primari quali acqua, luce, gas, gasolio, benzina, assicurazioni auto e motorino, libri scolastici, telefono, alimentari.

Alla contrapposizione voluta dal Governo e dalla Confindustria tra figli e padri, tra giovani generazioni e coloro che hanno già una vita di lavoro alle spalle, occorre rispondere con l'unità di un fronte sociale che rifiuti la logica di una "guerra fra poveri" e ponga al centro del suo agire i bisogni reali e il superamento delle vere ingiustizie.

Aderisci all'iniziativa di Rifondazione Comunista contro le differenze salariali e i rincari delle tariffe, firma la petizione che sarà accompagnata dalla manifestazione che si terrà a Roma il 16 ottobre contro le differenze salariali e contro i rincari delle tariffe (per ricevere informazioni sulla petizione o sulla manifestazione potete contattare il nostro circolo di zona, tel. 02/45.100.444).

Di seguito è riportato il testo della petizione e della relativa proposta di legge.

Partito della Rifondazione Comunista
Zona Sud Ovest Milano

ASSAGO - CORSICO- CESANO BOSCONE - BUCCINASCO - GAGGIANO - TREZZANO S/N

FIRMA LA PETIZIONE POPOLARE

CONTRO LO SCANDALO DEGLI STIPENDI D'ORO E DEI SALARI DA FAME

AI PRESIDENTI DELLA CAMERA DEI DEPUTATI E DEL SENATO
DELLA REPUBBLICA

I sottoscritti cittadini, constatata l'esistenza di enormi e crescenti differenze retributive nell'ambito del lavoro dipendente- in particolare fra i lavoratori e le lavoratrici che svolgono mansioni operative e quelli che hanno funzioni dirigenziali -, che tali eccessive disparità non sono assolutamente giustificate e proporzionate alle diversità di ruolo e mansione, chiedono, ai sensi dell'art. 50 della costituzione della Repubblica Italiana, che il Parlamento stabilisca per legge, nell'ambito delle sue competenze, cioè nel settore pubblico, che il rapporto fra retribuzione minima e massima non possa superare una determinata proporzione; così come viene avanzato nella proposta di legge presentata in questa legislatura dai Deputati del Partito della Rifondazione Comunista.

LA PROPOSTA DI LEGGE

La proposta di legge presentata dai Parlamentari di Rifondazione Comunista è composta da un articolo suddiviso in 3 comma.

Eccoli:

1) La retribuzione massima dei dipendenti della pubblica Amministrazione, qualunque ruolo o incarico essi ricoprano, non può essere superiore a 10 volte la retribuzione minima prevista per il livello retributivo più basso relativo ai dipendenti pubblici.

2) La somma delle voci economiche aggiuntive eventualmente previste ed erogate ai dipendenti della Pubblica Amministrazione di cui al comma 1, non possono superare il 50% del totale della retribuzione.

3) Il limite di cui al comma 1 si intende valido anche per i contratti di natura privatistica sottoscritta tra Pubblica Amministrazione e singoli prestatori d'opera, qualunque siano il livello, i compiti e la durata del rapporto di lavoro. Qualora tale rapporto abbia una durata inferiore ai 12 mesi e/o prevede comunque un periodo non coincidente con l'intera annualità la retribuzione viene calcolata in dodicesimi.